Successione testamentaria e successione legittima
Un soggetto maggiorenne, non interdetto e capace di intendere e di volere, può stabilire la ripartizione del proprio patrimonio dopo la propria morte attraverso la redazione di un testamento: si parla in questo caso di successione testamentaria.
L’atto è unilaterale e deve risultare da un atto scritto (fa eccezione il testamento nuncupativo o orale) nelle tre diverse tipologie: testamento olografo, segreto e pubblico.
Il testamento pubblico viene redatto da un Notaio. Il testamento olografo è scritto dal testatore di proprio pugno, datato e sottoscritto. Il testamento segreto che si compone di una scheda contenente le dichiarazioni del testatore e di un atto di ricevimento della scheda stessa da parte del Notaio.
Nonostante il testamento segreto sia una forma poco utilizzata, essa presenta il vantaggio proprio dell’olografo oltre a tutte le garanzie di custodia, integrità ed autenticità proprie del testamento pubblico.
Se dunque vi è un testamento, è alle sue disposizioni che occorre fare riferimento per derivarne chi sono i successori del de cuius e quanto del patrimonio spetta a ciascuno di essi. Ovviamente non devono ledere i diritti di legittima che è rappresentata da quella parte di patrimonio che è riservata ai suoi stretti famigliari (il coniuge o l’unito civile superstite, i discendenti e in mancanza, gli ascendenti).
Quando manca in tutto o in parte il testamento, è la legge che individua i soggetti cui si trasmette il patrimonio ed è la cosiddetta successione legittima. L’articolo 565 del c.c. stabilisce quali possono essere i beneficiari di una successione legittima e sono: il coniuge, i discendenti, gli ascendenti, i collaterali (fratelli e cugini), altri parenti di grado meno prossimo fino al sesto ed infine lo Stato.
Insomma, il nostro ordinamento vuole che i beni vadano a qualcuno in qualsiasi modo.
La chiamata all’eredità in forza di successione legittima varia a seconda del grado di parentela con il defunto e del concorso con altri chiamati della stessa categoria o di diversa categoria.